La scatola dei ricordi

Ultimamente ho partecipato ad un workshop di fotografia professionale, sono tornato studente per cercare di imparare e di avere nuovi stimoli per la mia passione.

Durante il corso fotografico ho avuto modo di riflettere su molti aspetti della fotografia, grazie ad alcune “parole chiave” pronunciate dai docenti. Uno di loro ha preso una scatola in mano, la apre e ci dice: …..questa è la scatola dei ricordi, questo è il senso del nostro lavoro!.
Sembrerà banale ma la mia memoria ha subito aperto dei cassetti pieni di polvere, utilizzando la frase “scatola dei ricordi” ho pensato a quei momenti, nella mia infanzia, in cui aprivo l’armadio di mamma e papà per prendere una scatola. Una confezione che originariamente conteneva lenzuola, credo, una scatola che in quel momento conteneva tutte le fotografie della mia famiglia. Tante volte da bambino ho preso quella scatola in mano, l’ho aperta e ho provato la magia di viaggiare nel tempo, in un tempo in cui non esistevo, in un frammento di storia vissuto da poche persone, per me importanti. La fotografia rappresenta per me questa magia, è forse allora che cominciai ad amarla davvero. Le fotografie nella scatola mi raccontavano dell’amore tra mio padre e mia madre, della Sardegna degli anni cinquanta e sessanta, di momenti ed espressioni, di colori, di energie e di vita che sono storia un attimo dopo essere stati realtà.

Il fotografo Doisneau, probabilmente seguendo un simile flusso di pensieri, disse “Non mi sono mai chiesto perchè scattassi fotografie. In realtà la mia è una battaglia disperata contro l’idea che siamo tutti destinati a scomparire. Sono deciso ad impedire al tempo di scorrere. E’ pura follia”

E’ fondamentale chiedersi: perchè scatto le fotografie, quale elemento o motivazione mi muove per farlo?

Non esiste una risposta giusta, tutte le motivazioni hanno valore per la loro diversità.

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